Il periodo dei saldi arriva inesorabile e con lui i consigli del telegiornale.
Come l’estate con il caldo: non uscite nelle ore più afose e bevete molta acqua, nel periodo dei saldi i telegiornali avvertono di non comprare cose di tre stagioni prima, di non fidarsi delle percentuali e simili amenità.
Ora, poiché voi leggete questo sito, io credo di dovervi rispetto e pertanto non starò qui a tediarvi con inutili ovvietà.
Tuttavia un paio di consigli da highly experienced shopper (= una che le piace andare per negozi) mi va di condividerli con voi. Dopotutto la caccia all’affare è una scienza e va affrontata con metodo scientifico!
Presaldi e occasioni
Per prima cosa, ma solo se siete una maniaca professionista scientifica dello shopping, sarebbe opportuno farsi un giro prima dei saldi e adocchiare le nostre vittime. Negozi e articoli intendo.
Poi si può provare ad affacciarsi il giorno prima dei saldi veri e propri e vedere se il negozio può anticipare il prezzo a saldo… spesso sono comprensivi
Alcuni negozi poi fanno i presaldi per i clienti.
Se vale la pena per i prodotti che hanno o perché vi piacciono, è il caso di registrarsi e farsi mandare il messaggio che avvisa qualche giorno prima i clienti dei saldi veri e propri.
Si evita così la ressa e non si rischia di non trovare più le taglie o i modelli.
E potremo uscire a passeggiare indossando i nostri nuovi acquisti a saldo mentre gli altri si affannano alla ricerca dell’affare perduto.
Gli affari
Sul piano pratico poi occorre focalizzare che cosa ci serve. Lo abbiamo detto milioni di volte su queste pagine. L’ennesimo maglioncino nero anche se al 70% magari possiamo lasciarlo lì e concentrarci invece su qualcosa di più sostanzioso.
Il metodo! Ricordate? Metodo scientifico! Non stiamo parlando di shopping (!) stiamo parlando di scienze esatte
Per prima cosa vi consiglio di saltare a piè pari le catene low cost. Cioè non entrate neanche.
La maglietta bianca a 5 euro non è un affare dei saldi. È una maglietta bianca a 5 euro e ci fa correre il rischio di prenderne magari più di una (tanto costa poco..) e di tenerle nell’armadio ad aumentare la pila delle cose che metteremo “poi”.
Ai saldi o puntiamo sui capi basici di ottima qualità, quelli che sono un investimento, o sugli sfizi che a prezzo pieno sono un’assurdità.
Sì. Ci sta anche la gonna a ruota con le balze, il tutù, la borsa gialla canarino, le scarpe rosa acceso.
Magari li metteremo una volta, ma non avremo speso un capitale.
Poi naturalmente c’è anche il “quello che serve”. E allora se il cappotto nero è logoro ne cercheremo uno. Se ci serve la borsa nera da tutti i giorni ben venga al 50% anche quella di media qualità che paghiamo poco ma usiamo senza scrupoli (ecco per borse e scarpe da tutti i giorni in giro da Zara io lo farei ai saldi. La qualità non è malaccio e i prezzi che ve lo dico a fare?)
Catene low cost
Un’eccezione alle catene low cost si può fare, quando avevamo puntato qualcosa che a prezzo pieno era sempre troppo cara. Mi capitò con un cappotto Cèline like l’anno scorso. 180 euro per un cappotto di Zara erano troppi, così, nonostante mi piacesse tanto e mi stesse anche bene, lo lasciai lì, dopo essermi consultata via whatsapp con Caia e Siro che erano d’accordo con me. Dopo tutto a 180 euro prendo un cappotto di Falconeri ai saldi.
Bene, iniziati i saldi, ma già da un po’, entrai nel negozio, casomai ci fosse ancora… C’era. Al 50% e della mia taglia. Ecco, 90 euro per uno sfizio si può fare…
Oppure se desideriamo il jeans strappato, o la giacca giallo canarino (parlo per esperienza personale) o qualcosa di talmente stravagante che lo indosseremo (forse) una volta, possiamo anche osare il saldo del low cost.
Ma non deve essere la nostra prima meta.
La regola dei 5 pezzi
Poi se fossi una brava dispensatrice di consigli, vi direi di fissare un budget o di ricordare la regola dei 5 pezzi. Ne abbiamo parlato tante volte anche qui e io ci ho anche provato…
Ma ve lo dico come quei preti che fanno omelie commoventi e convincenti e con i soldi delle elemosine si comprano le sigarette o il whisky di marca.
Quindi fate come dico ma non fate come faccio o, per dirla con Oscar Wilde, “dispenso sempre ottimi consigli, d’altronde non saprei che altro farmene“.
In ogni caso tenere a mente che ci sono delle regole è utile per frenarsi un po’ e chiedersi davvero “ne ho bisogno/lo voglio/non posso rinunciare?” ogni volta che ci capita in mano qualcosa di “carino”.
Riassumendo
NO al low cost (tranne con le eccezioni di cui sopra).
SI al basico, ai capi che veramente porteremo per diversi anni, di buona qualità. in questo caso i saldi ci permettono anzi di alzare un po’ il livello qualitativo dei nostri acquisti.
SI allo sfizio, al capo particolare.
NO (grassetto) al “lo prendo perché costa poco, poi troverò che cosa farne”. Son soldi buttati e basta. la domanda da farci è sempre “a prezzo pieno lo avrei preso? lo avrei desiderato? lo avrei lasciato al negozio con rimpianto?” se la risposta è “si”, procedete alla valutazione all’acquisto, ma il cappello di piume con le luci intermittenti, se non fa parte del nostro stile che è “mi sono sposata in tuta”, lo lasciamo lì, anche se costa 10 euro. ma pure se ne costa 5
Chissenefrega al “è della stagione precedente” “è di tre collezioni fa”. Se ci piace, se il prezzo e la taglia sono giuste e sappiamo già come utilizzarlo, il capo è nostro. con buona pace della stagione. Perché noi siamo di Trashic e noi la moda… la facciamo
Dai, è facile! ce la possiamo fare.